Cofanetto gotico intagliato
Per realizzare un
scrigno in stile gotico avremmo potuto prendere spunto da un'infinità
di reperti lignei o pittorici.
La falegnameria
medievale, l'arte dell'intaglio, quella orafa o quella pittorica
possono fornirci, infatti, una moltitudine di opere, legate alla
storia medievale, alle quali ci si può ispirare.
Il nostro intento
era quello di eseguire un manufatto in cui le parti intagliate e la
lavorazione del materiale ligneo si integrassero con gli elementi
metallici di rinforzo una volta montati.
Abbiamo deciso
quindi di realizzare sul pannello frontale un intaglio raffigurante
le tipiche scene cortesi, incise solitamente a bassorilievo in molte
opere dell'epoca, rispettando il perimetro imposto dalle fasce
metalliche e dalla piastra della serratura da noi
realizzate.
Il coofanetto intagliato |
Per la scena da
rappresentare nel bassorilievo, su consiglio del committente, ci
siamo ispirati ad un affresco presente sulle pareti del piano nobile
di palazzo Arrigoni Smania di Zevio.
Si tratta di una
raffigurazione decorativa a carattere cortese che ritrae la Dea
Artemide (Diana) nell'atto di trafiggere Atteone, parzialmente
trasformato in cervo.
L'affresco a cui ci siamo ispirati: Immagine tratta da libro "Zevio. Antichissima ed un tempo celeberrima terra" di Renzo Piglialepre |
Il mito in questa
rappresentazione viene un po' modificato: in origine Artemide,
scopertasi spiata da Atteone durante un bagno, lo trasforma in cervo.
Sarà la muta di
cani del malcapitato a completare la vendetta sbranandolo, per poi
vagare nella foresta lamentando con lugubri latrati la perdita del
padrone.
In questa
raffigurazione, al contrario, è la Dea stessa a fare giustizia,
trafiggendo il cervo antropomorfo con le proprie frecce.
Nel concepire
l'impianto decorativo tipico dello stile gotico internazionale,
abbiamo cercato, ancora una volta, di ispirarci ad elementi
tradizionali strettamente legati ad opere artistiche presenti vicino
noi, in territorio veneto.
Apertura del cofanetto |
L'evidente
riferimento ad ambientazioni cortesi della scena di caccia da noi
rappresentata, il protagonismo della Dea della caccia e la
raffigurazione antropomorfa del Cervo-Atteone, tuttavia, può portare
la nostra suggestione anche al di là delle Alpi, richiamando alla
memoria le ironiche parodie dei rituali amorosi, a volte ammantate di
più o meno sottili sottintesi erotici, descritte nell'allegorico
“Bestiario d'Amore” di Richard de Fournival (XIII sec.).
Una visione d'insieme della scena cortese da noi intagliata |
Si tratta, in
realtà, di allusioni non esplicitamente volute, anche se possono
apparire sottintese per chi ci segue da tempo, in quanto
rappresentano un linea di continuità con i decori di altri cofanetti
da noi realizzati in passato.
Un elemento del
tutto nuovo rispetto ai lavori fatti in precedenza, invece, è
rappresentato dal coperchio a cuspide ricavato scavando un unico
pezzo di legno massiccio.
Visone d'insieme in cui si può apprezzare la forma del coperchio |
L'idea di farlo in
questo modo non è molto più laboriosa, ma prevede un diverso modo
di approcciarsi al materiale, per concepirne la lavorazione completa
a partire da una sezione di tronco.
Una volta aperto il
tronco, fendendolo con i cunei, ho utilizzato una scure per
delinearne la forma, che è stata in seguito rifinita grazie
all'azione di alcune pialle.
L'interno invece è
stato scavato con ascia e rifinito con sgorbie e coltello da
intaglio.
Le prime fasi di sbozzatura del coperchio con la scure |
Ecco quindi altre
immagini,, in dettaglio, del cofanetto finito.
Visione posteriore del cofanetto |
Alcuni dettagli dell'intaglio frontale |
Visione d'insieme nella quale si può apprezzare il lavoro di scavo del coperchio a cuspide |
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