Con il termine quartabuono, in falegnameria, si intende una squadra di legno, a triangolo rettangolo, che consente di tracciare o ricavare precisi angoli di ampiezza determinata.
L'utilizzo è quindi paragonabile a quello di una falsa squadra che, in tempi più recenti, con le due braccia unite a snodo come in un compasso, permette di tracciare una più ampia gamma di angoli definiti.
La falsa squadra, un attrezzo utilizzato in falegnameria tradizionale |
L'impiego di uno strumento semplice come il quartabuono ha sicuramente origini antichissime e ne troviamo testimonianza diretta in diversi documenti di epoca rinascimentale.
Un'immagine del “Trattato delle fortificazioni di terra” del XVI secolo, nello specifico, permette di dedurre un uso del quartabuono particolare che ci consente di paragonarlo ad un altro utensile molto arcaico.
In pratica, dall'unione della squadretta di legno con un filo a piombo, si viene a costituire un arnese simile all'archipendolo nel funzionamento; così facendo si riescono ad ottenere angoli precisi rispetto alla linea verticale tracciata dal filo.
Un archipendolo, oltre ad essere utilizzato per verificare lo stato di bolla di un piano, attraverso alcune tacche sulla sua base può essere impiegato anche per verificare particolari inclinazioni |
Rispetto all'archipendolo (una squadra a triangolo rettangolo isoscele, dotata di filo a piombo che si poggia alle estremità dei due lati uguali per verificare che un piano sia in bolla) il quartabuono ci permette di verificare la costanza della pendenza di particolari parti di una struttura.
Un quartabuono utilizzato per disporre il raggio di una ruota a trenta gradi; realizzando il successivo foro per i raggi dall'alto verso il basso permette di disporli con un angolo di sessanta gradi. |
Ovviamente per ottenere angoli diversi occorrerà avere un quartabuono adatto ad ogni singola circostanza, ma una serie di linee, usate per traguardare il filo a piombo possono adattare questa semplice squadretta ad usi differenti.
Due quartabuoni con diversi angoli contrassegnati sulla superficie; essi permettono di verificare, con l'aiuto di un filo a piombo, angoli di 36°, 45°, 60° e 90° |