Cassa gotica con coperchio curvo
Continua il discorso
sui cassoni medievali (iniziato qui) con la descrizione di questa
tipologia di mobile e l'analisi delle particolarità costruttive che
si può fare attraverso i diversi esempi giunti fino a noi.
Una nostra ricostruzione di cassa gotica |
Questo modello di
cassa si documenta fin dal XIII secolo e la sua costruzione avveniva,
secondo precisi canoni, grazie a competenze tramandate, a quanto
pare, all'interno di ogni bottega di generazione in generazione.
L'intelaiatura della
struttura in questo caso è formata da quattro piedi montanti sui
quali vengono fissati il coperchio, il fondo, i pannelli laterali, il
frontale ed il posteriore.
Le varie tavole di
quello che sembrerebbe essere, a prima vista, uno schema
d'assemblaggio ricorrente e ripetitivo potevano essere fissate, però,
attraverso tecniche diverse che finirono per caratterizzare
consuetudini e manifatture di tradizioni territoriali differenti.
La lavorazione su tecniche di assemblaggio differenti proposta in due esperienze di living history |
Si riscontrano
infatti usanze diverse a riguardo.
Esse sono
frequentemente ripetute, come detto, secondo canoni standard in
tradizioni locali, e, se ci sono saltuarie contaminazioni,
risultano decisamente meno frequenti nelle vallate delle Alpi del
nord d'Italia, proprio là, dove questa tipologia di manufatti visse
più a lungo (leggi qui).
A queste differenze
strutturali si sommarono, ovviamente quelle ornamentali dettate da
gusti e temi diversi eseguiti tramite tecniche d'intaglio a punta di
coltello, traforo, intaglio a fondo ribassato o bassorilievo ma proprio i
differenti tipi di montaggio sembrano a mio avviso dettare il vero
carattere del manufatto al quale anche l'impianto decorativo finisce
per adattarsi.
Rosoni intagliati a punta di coltello |
I pannelli possono
risultare, infatti, inchiodati (con cavicchi) su incastri ad angolo,
in modo che tutte le superfici risultino “a filo” oppure, sempre
mediante lo stesso tipo di combinazione a metà spessore, presentare
i piedi leggermente avanzati, sporgenti rispetto alla facciata e ai
lati esterni.
Diversi tipi di incastro, realizzati in una nostra ricostruzione. I pannelli centrali risultano qui inchiodati alle gambe attraverso incastri a metà spessore |
Esistono svariati
esempi in cui i pannelli centrali sono calettati attraverso la
realizzazione di scanalature, con fianchi disposti in verticale
oppure montati con una leggera inclinazione, andando ad avvicinarsi
verso l'alto in modo da accogliere al loro esterno maniglie
trasversali in legno o più semplicemente l'articolazione che
permette di muovere il coperchio.
Esempio di cassa da noi realizzata in cui i pannelli centrali sono assemblati tramite solchi di calettatura |
Quest'ultimo può
avere una bombatura più o meno pronunciata oppure essere dritto
realizzato, in questo caso, in un pezzo unico.
Coperchio con intagli decorativi "a piatto" che presenta un leggera curvatura |
Non di rado si
possono individuare nella struttura alcune sezioni che vengono a
realizzare dei tenoni passanti posizionati in piccole porzioni
rispetto al solco cieco delle calettature d'incastro.
Sia il fondo che il fianco, in questo esempio si vincolano tra loro e con le gambe attraverso incastri mortasa e tenone |
Ecco alcune immagini
di una ricostruzione da noi eseguita.
Se vuoi conoscere il
nostro lavoro puoi visitare il sito ViduQuestla
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